[WikiIT-l] Gesuti e wikipedia
luigi ronga
rongalu a yahoo.it
Lun 18 Lug 2005 16:29:47 UTC
Scusate se dirò fesserie o dovessi scrivere in maniera poco chiara ma è
la prima volta che scrivo in una mail list per cui non sono molto
avvezzo.
La discussione che si è venuta a creare mi sembra che possa essere di
grandissima utilità sebbene vi siano dei punti su cui vorrei fare
chiarezza.
In primis come collaborante alla wiki, sebbene un poco salutario, mi
sento un poco offeso dal commento all'articolo della Civiltà Cattolica
in quanto ho sempre cercato di tirare le migliori informazioni
possibili, per modificare gli articoli, dalle mie fonti e mi pare che
tale atteggiamento sia seguito anche da tutti gli utenti. Mi sembra,
inoltre, di cogliere una certa superficialità nell'analisi delle
dinamiche della wiki: è accertato da tutti quanto internet sia una
fonte d'informazioni assai lacunosa ed incerta ed in effetti viene (o
dovrebbe) esser utilizzata solo qualora non vi sia niente di meglio, la
funzione "correttore di bozze" mi pare funzioni piuttosto bene anche se
riconosco che ha un suo limite nell'analisi dei piccoli dettagli.
E' una bella sfortuna che non si possa leggere l'articolo originale ma
osservando il sunto cha Valentina ha gentilmente inviato mi pare di
notare un errore piuttosto grossolano: "Questa utopia ha
nell’inaffidabilità e nel relativismo il suo tallone di Achille."
La questione dell'inaffidabilità o meno è stata talmente tanto
dibattuta che non è il caso di tornarci sopra. Sono, invece, piuttosto
deluso dal termine relativismo.
Chiunque s'intenda un minimo di scienza ma anche di qualunque altro
campo del sapere umano sa perfettamente che ogni nozione col tempo può
evolvere e che il sapere assoluto non esiste. Volendo fare un esempio
stupido le enciclopedie di 20 anni fa sono ormai superate sotto molti
aspetti ed è giusto che sia così. La wiki è soggetta agli stessi
cambiamenti salvo per il fatto che essa può venir aggiornata in un
lasso di tempo molto breve (sempre a patto che l'utente modificatore
sia scrupoloso ed attento). Il termine relativismo, pertanto, è
assolutamente inadatto a descrivere quest'aspetto del sapere (del resto
neanche parlare di relativismo scientifico ha senso) ed, anzi, mi
sembra un errore grossolano.
Volendo essere maligni, il relativismo è anche un atteggiamento mentale
utile in questo periodo di forte dialogo ecumenico.
Non mi torna molto, invece, la base di diatriba laici-religiosi che mi
è sembrato venirsi a creare durante la discussione.
Ogni persona tende ad analizzare il mondo secondo dei parametri che gli
sono propri e su di essi basa i suoi giudizi. Ciò vale sia per i laici
che non. L'oggettivismo assoluto è inesistente.
Anche il pensiero religioso, anche se esternamente potrebbe non
apparire, si nutre di un punto centrale che è l'analisi continuativa
del mondo circostante.
Premetto che sono credente e come tale potrei avere una visione un po'
di parte ma vi posso assicurare che il mondo della chiesa non è così
mentalmente chiuso come qualcuno potrebbe pensare, anzi. Le realtà
interne sono molto differenti tra loro. Ho sentito anch'io di persone
che si accomodano su comode posizioni per non cercare di riflettere
seriamente sui problemi ma ve ne sono altre (ed è la mia esperienza)
che cercano spasmodicamente una soluzione riflettendo e dialogando ed
anche assumendo atteggiamenti critici verso la Chiesa istituzionale
che, comunque, è una realtà mutevole anche se un po' lentina. Ho visto,
d'altro canto, laici con una chiusura mentale spaventosa che andavano
professandosi come paladini delle libertà civili.
Come vedete c'è di tutto un po'.
E questo è tutto. Spero di riuscire a mettere le mani su quest'articolo
in qualche modo, che comunque mi ha incuriosito e m'auguro di non
avervi annoiato troppo.
Ciao
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