[WikiIT-l] Gesuti e wikipedia: commento

Shen Ming Xuan maxpayload a quipo.it
Lun 18 Lug 2005 13:37:51 UTC


Valentina Faussone ha scritto:

>Due precisazioni:
>"la cultura religiosa parte dal presupposto di
>conoscere già  la verità, fondamentalmente, e che
>tutto il resto siano dettagli." 
>Avendo fatto parte di tale cultura posso dire che non
>penso che un credente vi si riconoscerebbe… Chi crede
>sa di avere Dio davanti, ma cosa Dio voglia resta in
>quale modo sfuggente. Un credente sarebbe
>probabilmente "spaventato" dal sentirsi dire che ha
>'la verità in mano e il resto non conta'. Nel kit del
>credente, come lo chiami con affettuosa ironia, si
>trovano anche una infinita quantità di dubbi.
>  
>
Vabbè, ho estremizzato un pò... comunque c'è di vero che, nel dubbio su 
cosa fare o come comportarsi, un credente ricorre a principi di fede per 
decidere. E' proprio nel dubbio che interviene il fatto di credere in un 
Dio (quale che sia) a fare la differenza dal comportamento di un laico.

>...il problema non sia tra
>fede e ragione, ma tra scelta etiche di ricerca
>intellettuale (oggi più frequenti tra laici) e scelte
>etiche di sclerosi di principi non fondanti cioè non
>basilari della fede (in questo caso cattolica). E
>queste scelte oggi sono campo della chiesa.
>  
>
Ecco, appunto... più che cercare la verità, la chiesa alla fine si 
ripiega nel difendere quella che ritiene la SUA verità.

>In pratica: se la chiesa affonda le sue radici nel
>servizio e nell'umile ricerca della verità che sa non
>appartenerle, perchè non smette di guardare ad ogni
>dubbio come ad un cancro pernicioso? Perchè é più
>facile contarsi che tanto più sarai bravo, tanto meno
>patirai dubbi. 
>  
>
La "chiesa" intesa come struttura non è la religione: è essenzialmente 
un organo burocratico, e quindi una struttura di potere. Vista da questo 
punto di vista, le sue azioni e le sue reazioni si spiegano sempre 
bene... in quanto tale, ha necessità di avere dei seguaci che appunto la 
seguano e basta, senza stare sempre lì a rompere sul perchè e sul 
percome: i dubbi NON sono bene accetti :-)

Sono d'accordo con te sul fatto che la fede vera non possa essere scissa 
dal dubbio: ho passato anch'io un periodo di "crisi" e in effetti 
l'unico modo in cui posso (potrei?) aver fede è insieme al dubbio 
costante. Il sentirmi dire "l'importante è che fai quello che dice il 
prete" mi suona, ora come ieri, come una gran fesseria. Però... è quello 
che alla fine i preti ti dicono. E alla lunga, al di là delle belle 
parole e delle alte dichiarazioni di intenti, si finisce sempre da 
quelle parti... cosa ti devo dire, nemmeno io credo che la chiesa 
ufficiale (e sottolineo quella "ufficiale": i singoli e/o gli innovatori 
faranno, come sempre, di testa loro) "ora come ora" voglia impedire 
ecc.ecc., ma prevedo che in futuro, preso atto della "non 
influenzabilità" del mezzo, non sarà tanto entusiasta che i suoi adepti 
vi contribuiscano (della serie "Ma da che parte stai"?). Insomma parlo 
guardando ai tempi lunghi più che al qui e ora...

>Non credo che la Chiesa voglia impedire, ora come ora,
>il contributo su wiki: dopotutto permette anche a lei
>di esprimere le sue posizioni e le lasciaa uno spazio
>che forse altri non lascerebbero. E il bello di wiki é
>anche questo. L'essenziale é che il contributo sia di
>un singolo che non pretende di esprimere la posizione
>ufficiale della chiesa, che ha i suoi organi e le sue
>voci autorizzate. Se diventerà un'attività malvista,
>dipenderà anche da quanto il conflitto fedele-laico si
>inasprirà e quanto le voci e laiche (come wiki) ne
>incarneranno i principi.
>
>Non ho detto che si ritengono i contributi di wiki
>privi di valore… i gesuiti sono cattolici, ma nè
>stupidi nè fanatici. Inoltre per farlo dovrei poter
>citare l'articolo, che non ho sottomano.
>Ciò che indendevo é che la buona volontà é condizione
>sufficiente a far passare in secondo piano la qualità
>di un lavoro nell'ambito comune e quotidiano della
>chiesa (ambito che non ne esurisce la portata), ma non
>lo é alrettanto se il confronto"buona
>volontà-risultato parziale o in evoluzione" appartiene
>al laico. 
>
>  
>




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